Rossella Pescante Katia Vellucci

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Il Krav Maga é nato per essere appreso in breve tempo e risponde a criteri quali efficacia e rapidità, con cui si
raggiunge il traguardo nel neutralizzare la condotta violenta di un aggressore. È un criterio di lotta che ha origini negli ambienti ebraici dell’Europa centro-orientale e propagatosi in Israele durante la prima metà del XX secolo. La parola Krav Maga, in lingua ebraica, vuol dire letteralmente “combattimento con contatto, combattimentoa corta distanza”. È indicata come espressione di lotta diretta alla difesa personale. Il Krav Maga è una “tecnica di combattimento” chiara e concreta, nata per essere appresa in tempi brevi ed impiegata in una circostanza di tempestivo pericolo di vita. Mentre le diverse arti marziali classiche, specialmente di estrazione orientale, aspirano ad accorpare ulteriormente alla formazione delle tecniche, un pensiero filosofico e spirituale, il Krav Maga converge a due principi:
• psicologico, con il quale si cerca di raggiungere un’intesa con l’ipotetico aggressore e riprendersi dalla
spaventosa improvvisata dello stesso;
• istintivo, quali l’efficacia e la rapidità con cui si raggiunge l’estremo risultato, che è la neutralizzazione
dell’avversario.
Nel momento che varie volte alcune arti marziali (come il judo, il ju-jitsu e l’aikido) preferiscono per impostazione d’insegnamento culturale storico una tecnica di attesa cioè lascia all’antagonista il primo movimento offensivo, mentre il Krav Maga insegna a comprendere le intenzioni dell’eventuale aggressore e decide per una celere offensiva allo scopo di neutralizzarlo, mediante i criteri poc’anzi elencati, anticipando in modo tale da evitare che si trasformi in una letale minaccia per se. La preparazione protetta prevede l’offesa a parti “sensibili” del corpo, come genitali, gola e occhi, eludendo
comportamenti complessi, alla portata di tutti.

2014, 48 pag.
€ 10
€ x ebook

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